COVID-19 E ALTERAZIONI DEL MICROBIOTA INTESTINALE COME COMPLICANZA A LUNGO TERMINE

Aprile 9, 20220
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COVID-19 E ALTERAZIONI DEL MICROBIOTA INTESTINALE COME COMPLICANZA A LUNGO TERMINE

ABSTRACT

 Lo scopo di questo lavoro é l’individuazione attraverso l’esperienza fatta da un centro di studi  clinico di CHINESE UNIVERSITY OF HONG KONG condotto dal Prof.

SIEW NG sul ruolo del MICROBIOMA INTESTINALE nel prevedere l’evoluzione della malattia in una forma protratta con sintomatologia indotta

L’interesse della ricerca attuale in fatto di COVID-19 SARS 2, fermo restando il vaccino e la possibile terapia farmacologica, si è spostato, nell’ultimo anno, nell’ individuare gli effetti a lungo termine della malattia, definiti in una parola LONG-COVID  O  COVID-19  (P.A.C.S. )

la cui definizione è la persistenza di almeno un sintomo a quattro settimane dopo l’eliminazione del virus risultante dall’effettuazione di due tamponi molecolari negativi eseguiti nel giro di due giorni.

COVID-19 E ALTERAZIONI DEL MICROBIOTA INTESTINALE COME COMPLICANZA A LUNGO TERMINE

Si è innanzitutto scoperto, contrariamente a quanto si pensasse nella prima ondata pandemica, che le manifestazioni cliniche : ( la sintomatologia neurologica e psichiatrica quella mialgica o anche quella respiratoria e dermatologica  del  LONG-COVID  non sono da mettere in relazione alla presenza del virus nelgli organi  coinvolti: non è mai stato trovato il virus nei reperti istologici  derivati dai vari tessuti degli apparati esaminati.

Oggi si è certi che lo strascico lungo di sintomi che nel 30% dei casi lamentano chi è stato contagiato sia dipendente dall’ imponente processo infiammatorio che la risposta immunitaria dell’organismo, mette in atto per rispondere all’infezione virale.  Tutti gli apparati ne sono coinvolti più o meno gravemente e ciò genera un vera SINDROME MULTI ORGANO.

A questo proposito cosa succede nell’apparato gastro intestinale e soprattutto quale è la situazione del MICROBIOMA INTESTINALE pre e post malattia ?

Si è sempre più convinti  del ruolo fondamentale in molti processi organici svolto dal MICROBIOMA INTESTINALE e in più sappiamo che il 70% dell’apparato immunitario è localizzato lungo l’intestino, quindi molti studi si sono interessati alle alterazioni del microbioma intestinale correlate alle complicanze a lungo termine .

IN SPECIAL MODO UNO STUDIO PUBBLICATO SU GUT( GUT 2022.DOI:10.1136/GUTJNL-2021-325989 ) ha fornito prove osservabili sul MICROBIOMA INTESTINALE in pazienti con complicanze a lungo termine del covid.

Gli arruolati allo studio erano 106 pazienti con Covid grave di questi più del settanta percento a sei mesi mostrava il LONG-COVID i cui sintomi più comuni erano AFFATICAMENTO,

SCARSA MEMORIA,

CADUTA DEI CAPELLI

L’analisi del loro MICROBIOMA ( attraverso l’analisi fecale seriale di 258 campioni ) ha mostrato delle peculiarità precise sulla popolazione di batteri presenti nel proprio intestino diversi da quelli che successivamente non hanno sviluppato una P.A.C.S. ; si è inoltre messo in relazione lo stile di vita, l’alimentazione e lo stato di salute generale, tra le due popolazioni di pazienti, evidenziando come certe procedure comportamentali a tavola sono garanzia di una migliore risposta allo stesso grado di insulto patogeno e ancor più una migliora risposta post malattia. COVID-19 E ALTERAZIONI DEL MICROBIOTA INTESTINALE COME COMPLICANZA A LUNGO TERMINE

I diari alimentari che ogni arruolato allo studio ha dovuto redimere nel corso dello studio ha messo in luce, come se ancora ce ne fosse bisogno, che un salutare stile di vita e soprattutto la dieta EQUILIBRATA  riassunta in un’unica definizione ( DIETA MEDITERRANEA ) ricca di fibre (vegetali e frutta ) giusta di carboidrati ( pasta e pane ) moderata nel consumo di grassi saturi ( Proteine animali ) ma ricca di Mono-insaturi  ( olio di oliva ) e polinsaturi ( prodotti ittici ) con l’aggiunta di una buona frazione di proteine vegetali ( Legumi ), sia in grado di rappresentare la giusta strategia per una prevenzione semplice e a portata di tutti per nel prevenire le complicanze in acuzie e specialmente quelle a medio e forse a lungo termine. Questa situazione va ad associarsi anche alla considerazione che questa strategia nutrizionale si è associata ad un B.M.I. normale nel 68% dei casi, 27% sovrappeso e solo il 5% con un indice di massa corporeo maggiore di 30.

I piani nutrizionali proposti ai partecipanti allo studio sono stati calibrati sulla composizione classica della dieta  Equilibrata ispirata a quella “Mediterranea “ con un 60% di CARBOIDRATI di cui il 90% complessi e solo il 10% semplici, 20 % di PROTEINE  di cui il 70% di origine vegetale diretta  e da carboidrati il 30% da , il 20 % di grassi di cui l’80 % di mono e polinsaturi e il 20% saturi prevalentemente a catena corta .

I menù giornalieri formulati secondo questi criteri bromatologici sono stati valutati anche secondo uno test di soddisfazione e gradimento che nel 97 % dei casi ha trovato il punteggio massimo su una scala di espressione che contemplava quattro giudizi :

 INSODDISFACENTE-

SODDISFACENTE-

BUONO 

OTTIMO

Questi dati si sovrappongono a quelli della meta-analisi presa in esame

I pazienti senza P.A.C.S. hanno dimostrato un recupero del profilo del MICROBIOMA INTESTINALE a sei mesi, paragonabile a quello dei controlli senza COVID-19.

Ulteriori studi dovranno valutare se la modulazione del microbioma possa facilitare il tempestivo recupero dal LONG-COVID.

L’analisi approfondita dei dati ha evidenziato come  il MICROBIOMA  intestinale possa incidere in maniera determinante sulla presenza o meno del long-covid  e come lo stesso  sia ampiamente dipendente dallo stile di alimentazione personale quotidiana

COVID-19 E ALTERAZIONI DEL MICROBIOTA INTESTINALE COME COMPLICANZA A LUNGO TERMINE
PERCORSO DIMAGRIMENTO MEDIGA


Articolo scritto da:

Stefano Savella

Dietista e Nutrizionista

Tel. 06 20763754 – info@percorsomediga.it

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