
La dieta Chetogenica nell’autoimmunità
Una malattia autoimmune, è caratterizzata da una disfunzione del sistema immunitario che induce l’organismo ad attaccare i propri organi e tessuti.
Esistono numerose malattie autoimmuni. Fra le più diffuse, la malattia di Graves, l’artrite reumatoide, la tiroidite di Hashimoto, il diabete mellito di tipo 1, il lupus eritematoso sistemico (lupus) e la vasculite. L’obiettivo principale di trattare i pazienti con malattie autoimmuni è quello di ridurre l’infiammazione sistemica che altera la risposta del sistema immune.
Anche se la ricerca non considera ancora le diete a basso contenuto di carboidrati o chetogeniche come valida strategia per trattare le patologie autoimmuni, molti possono beneficiare da un approccio dietetico simile.
La dieta chetogenica non è semplicemente una dieta a basso contenuto di carboidrati bensì un cambiamento metabolico dove il corpo utilizza i grassi invece del glucosio come fonte energetica. Ciò porta una serie di benefici sia a livello cognitivo che infiammatorio. Nello specifico, si è visto che una dieta chetogenica “hight fat” è in grado di ridurre l’infiammazione tissutale in corso di autoimmunità sistemica o organo-specifica. Ciò avviene poiché i grassi alimentari inducono a partire dalle cellule duodenali il rilascio di CCK che si lega ai recettori (CCK-A e –B) a livello sia centrale che periferico su afferenze vagali. Tale legame attiva le vie efferenti vagali con un aumento del rilascio di acetilcolina. L’Acetilcolina inibisce i macrofagi attivati dai PAMPs proinfiammatori inducendo un blocco nell’attività di propagazione del focolaio infiammatorio, sia quest’ultimo
tiroideo, intestinale, articolare o cutaneo a seconda della patologia esaminata.
Pertanto, le diete a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di grassi inducono un impatto significativo anche sulla composizione del microbiota intestinale. Favoriscono la crescita di batteri benefici che contrastano l’infiammazione e proteggono la barriera intestinale e riducono invece batteri pro infiammatori. Infine, nel trattamento delle patologie
autoimmuni, in associazione alla dieta chetogenica, si consiglia di escludere alimenti proinfiammatori come glutine, caseine (latte e derivati), legumi, carne di maiale e solanacee.
