La vitamina K è una vitamina liposolubile e questa sua caratteristica fa sì che non sia necessario assumerla continuamente attraverso l’alimentazione, in quanto l’organismo è in grado di immagazzinarla e di utilizzarla in base alla necessità.
La vitamina K è essenziale nel processo di coagulazione del sangue e svolge un ruolo fondamentale nell’assicurarsi che le proteine che si occupano di formare e mantenere in salute le ossa funzionino correttamente. Il fabbisogno giornaliero di questa vitamina non è ancora stato valutato con esattezza, ma sì ritiene sia intorno ad 1 mg al giorno per ogni kg di peso corporeo.
Esistono tre diversi tipi di vitamina K:
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Filochinone (vitamina K1), di origine vegetale e che costituisce la forma primaria della vitamina K;
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Menachinone (vitamina K2) originata dai batteri, è necessaria per l’assorbimento della microflora intestinale e per la salute delle ossa;
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Menadione (vitamina K3), sintetizzata chimicamente ed utilizzata per scopi farmacologici.
Quali alimenti contengono un’alta percentuale di vitamina K (più di 100 mg per 100 gr di alimento)
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Spezie: prezzemolo, basilico, salvia, erba cipollina, origano
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Verdura: cicoria, lattuga, spinaci freschi, broccoli, cavoli, cime di rapa, cavoletti di Bruxelles, rucola, verza
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Olio di soia
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Tè verde e tè nero
Si consiglia di assumere questi alimenti occasionalmente ed in quantità limitate, senza associarli fra loro.
Quali alimenti contengono una media concentrazione di vitamina K? (tra i 30 e i 100 mg per 100 gr di alimento)
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Verdura: porri, sedano, peperoncino rosso, asparagi
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Frutta: kiwi, avocado, frutta secca (tra questa i pistacchi sono quelli che ne contengono di più), semi di zucca e pinoli
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Legumi: piselli e soia
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Cereali integrali
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Polenta
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Olio di mais
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Olio extravergine d’oliva
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Tuorlo d’uovo
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Tonno sott’olio
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Caffè
Si consiglia di assumere questi alimenti non più di due volte alla settimana, in quantità ridotte e mai associandoli tra di loro.